Per il suo settantesimo compleanno la Guida Michelin Italia ha premiato lo stivale con la qualità, ma lo ha bacchettato sulla quantità. Infatti, la neonata edizione della guida delle guide ha pubblicato un 2025 con un tre stelle in più, quello veronese di Casa Perbellini 12 Apostoli, e due ristoranti in meno, per un totale di 393 premiati contro i 395 dell’anno scorso. Contabilità che però deve tenere conto di due chiusure, che difficilmente avrebbero tradito il loro macaron, e una condanna che, eccessiva o meno, non poteva passare inosservata. E qui arriva il punto, perché se la quattordicesima terza stella evita la bocciatura del sistema Italia, tutto il resto racconta comunque di una mancata promozione. Perché solo dodici mesi fa quota quattrocento sembrava lì, pronta per essere colta. Invece nulla. Così la meta si è allontanata, ma facendolo ha portato con sé un qualcosa di interessante. Perché al di là dei pigliatutto Bartolini e Cannavacciuolo, a essere premiati sono stati ben trentatré nuovi ristoranti per lo più diretti da giovani stelle. Un segno di freschezza della cucina italiana ma, ancor di più, della stessa guida, che ha dimostrato ancora una volta che storia e blasone sono meno importanti di piatti e servizio. Ora sarebbe interessante capire se questa mezza rivoluzione è figlia di un cambio generazionale tra gli stessi ispettori, o se invece è questa generazione di ispettori che è in continuo cambiamento. Infine, per chiudere, a Cornaredo, comune del milanese con circa ventimila abitanti, c’è una piazza con due ristoranti stellati. Uno è il D’O, l’altro è l’Olmo. Due stelle per il primo, una per il secondo. Forse Davide Oldani preferiva un tre a zero, ma forse questa è solo un’amuse-bouche.
Le nuove stelle:
Tre:
Casa Perbellini 12 Apostoli, Verona
Due:
Campo Del Drago, Montalcino
Villa Elena, Bergamo
Una:
Abruzzino Oltre, Lamezia Terme
Achilli al Parlamento, Roma
Acqua, Olgiate Olona
Al Gatto Verde, Modena
Alto dell’Hotel Executive, Fiorano Modenese
Ancòra, Cesenatico
Cannavacciuolo by the Laque, Novara
Cannavacciuolo Le Cattadrali by Laqua, Asti
Casa Leali, Grugnsano sul Garda
Cetaria, Baronissi
Contrada, Castelnuovo Berardegna
Cucina Cereda, Ponte San Pietro
Dissapore di Andrea Catalano, Carovigno
Don Alfonso 1890, Sant’Agata sui Due Golfi
Equilibri, Dolcedo
Grow Restaurant, Albiate
Grual, Pinzolo
Il Circolino, Monza
Iris Ristorante, Verona
Locanda de Banchieri, Fosdinovo
Locanda Mammì, Agnone
Marotta, Squille
Moebius Sperimentale, Milano
O me o il mare, Gragnano
Olmo, Cornaredo
Palais Royal restaurant, Venezia
Ristorante del Lago, Bagno di Romagna
Saporium, Chiusdino
Serrae all’hotel Villa Fiesole, Fiesole
Sine by Pinto, Milano
Tancredi, Sirmione
Vineria Modì, Taormina
Volta dei Fuenti by Michele De Blasio, Vietri sul Mare