Master chef fatevi da parte, arrivano le nonne (e qualche nonno) con le loro ricette tradizionali. “Un’opera che nasce orgogliosamente dal basso”, la definisce Giancarlo Roversi, bolognese, decano dell’informazione e della scrittura dedicata all’arte, al costume e naturalmente al cibo. Insieme a Roberto Corinaldesi, Roversi ha fatto quel che ogni giornalista degno di chiamarsi tale dovrebbe fare: è andato in un ospizio, la Casa Santa Marta a Bologna, e ha chiesto alle ospiti e agli ospiti della struttura di raccontare i loro piatti, quelli che preparavano in casa per la famiglia quando erano in piene forze. Idea sposata con entusiasmo dal personale infermieristico della casa di riposo, che si è messo a disposizione prendendo nota, durante le interviste, di ingredienti, preparazione e segreti di quelle ricette. Il risultato è intitolato Bologna a tavola con le nonne ed è composto da novantatré ricette, novantatré ricordi speciali e novantatré occasioni per rendere il pasto una festa, realizzando un ricettario della memoria e insegnandoci come un’inchiesta possa far del bene a chi la legge e a chi ne diventa testimone/intervistato. Una di queste ricette è della madre dello stesso Roversi che, di fatto, è stata la vera responsabile di questa pubblicazione perché è grazie a lei, ricoverata al Santa Marta, se il figlio ha dato inizio alla raccolta di storie che altrimenti sarebbero andate perdute.