Dopo qualche protesta sollevatasi dagli scranni dell’opposizione, lo scorso 9 luglio, il Comune di Milano ha diramato una nota in cui si confermava l’utilità dello sfalcio ridotto, già diffuso in molti Paesi europei e in espansione in diverse città italiane, necessario per la conservazione delle specie locali e la biodiversità. Pratica necessaria perché le specie vegetali che compongono prati e aiuole possano completare il loro ciclo permettendo, tra l’altro, agli insetti impollinatori di fare il proprio mestiere. E l’insetto impollinatore più famoso del pianeta, e anche il più ‘goloso’ e indifeso è l’ape. Ora ormai è di dominio pubblico che l’avere meno api significa avere certamente meno miele, ma anche una minore biodiversità. Tanto per snocciolare due numeri, le api, domestiche o selvatiche che siano, sono responsabili di circa il 70% dell’impollinazione di tutte le specie vegetali viventi sul pianeta e garantiscono circa il 35% della produzione globale di cibo (Dati Ispra). A capirne l’importanza è stato uno dei simboli assoluti del capitalismo: La Rolls-Royce. La prestigiosa casa automobilistica infatti, non solo ha deciso di investire in alveari nella proprio sede di Goodwood, ma ha esteso il progetto anche negli Emirati Arabi Uniti, in Arabia Saudita, in Sudafrica, in Oman e in Bharain. Progetti che oltre a ospitare le api, appartenenti a specie autoctone in grado di resistere a un clima così severo, servono anche da rifugio per altri insetti impollinatori, da centro educativo. Peccato solo che per poter assaggiare il miele prodotto dalle oltre 300mila api non si possa far altro che riceverlo in regalo, ma solo dopo aver acquistato un’auto. Un po’ più democratica invece è la scelta di Porsche, che i suoi circa mille barattoli di miele li vende, a patto però di andare a comprarseli al Museo di Porsche a Stoccarda. Mentre invece il miele firmato dalle api di Lamborghini e Ducati finisce nel cesto natalizio dei dipendenti, proprio come fa a Crewe la Bentley che, come le due case italiane, e la Porsche, fa parte della stessa famiglia, quella di Volkswagen, famosa però per la sua produzione di… wurstel!