Stefano Ciabarri ha trentasette anni, è di Chiavenna e ha una laurea in ingegneria. Dopo aver girato l’Europa decide di tornare a casa. O quasi. Sale di millecinquecento metri, attraversa il confine svizzero e si ferma a Sankt Moritz dove, da metà luglio, inizia a lavorare. Solo che non fa l’ingegnere ma lo chef. Così, dopo aver frequentato le cucine del Cantinone di Madesimo, dello Schloss Schauenstein di Fürstenau, del Koks nelle isole Faroe, del Mudec di Milano, del Geranium di Copenaghen e, per ultimo, del Verso di Milano, tutti ristornati stellati, accetta la sfida di Fabio Rovisi e Carolina Moro, italiani anche loro e proprietari del Krone. Sfida vinta, perché in soli tre mesi, il ristorante, che oltre la brigata ha cambiato design e mise en place, ha confermato il macaron che già possedeva con una cucina attenta al territorio ma con influenze italiane, anche se piatti come il risotto con rafano, lumache, anacardi e lamponi e gli scampi con funghi porcini, mandorle, fragoline di bosco e prezzemolo, tradiscono (positivamente) la visione europea del nuovo chef.