Questa sera torna su Sky lo show di cucina più famoso del mondo: Masterchef. Un programma che, com’è nell’umanità delle cose, divide. Perché dopo quattordici anni e nonostante giudici come Bruno Barbieri, Antonino Cannavacciuolo e Giorgio Locatelli, per i reazionari dei fornelli quella non è cucina. Poi per carità, sotto certi punti di vista non è che abbiano tutti i torti, ma ormai quella è una storia passata, perché Masterchef, per dirla come si diceva, è un concorso a premio televisivo, e come tale ha una sceneggiatura, dei concorrenti che devono mostrare un proprio talento e dei giudici che devono misurarlo. Tutto qui. Nessuna ambizione di creare chef professionisti sostituendosi a scuole e gavette. L’obiettivo finale è intrattenere un pubblico che, evidentemente, si diverte. Spettatori che si sono appassionati e hanno alzato la loro soglia di attenzione nei confronti di ricette e ingredienti. E di questo, piaccia o meno, un bel po’ di merito lo si deve proprio al talent ideato da Franc Roddam e trasmesso per la prima volta nel 1990 dalla BBC. Tornando all’attualità della trasmissione, la nota lieta di quest’anno è vedere una serata speciale dedicata a Gualtiero Marchesi mentre, tra gli ospiti, ci saranno Davide Oldani, Hélène Darroze, Pía León, Franco Pepe, Amanda Eriksson, Andrea Berton e Rasmus Munk. L’appuntamento al ristorante invece sarà con il tristellato Quattro Passi di Nerano (Napoli) della famiglia Mellino. Piccolo assaggio di un sogno nel cassetto che però nessuno dei duecentosessanta partecipanti che a oggi hanno varcato la soglia degli studi di Sky ha realizzato. Infatti, l’unico a essere riuscito a mettersi il macaron sulla giacca è Gianni Bertone, che tra i venti non ci era nemmeno arrivato, scartato nelle selezioni del 2015 da quello stesso Antonino Cannavacciuolo che poi, otto anni dopo e a ragione, gli ha affidato la cucina del suo Laqua by the Lake a Pettenasco (Novara).